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Case galleggianti in pieno stile olandese, ma in Puglia: il progetto per il porto di Mola di Bari

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La città sta lavorando per riqualificare il waterfront e risolvere il problema dell’innalzamento del livello dei mari

In arrivo in Puglia un progetto unico nel suo genere per il nostro Paese: Mola di Bari, piccolo comune alle porte del capoluogo pugliese, si appresta infatti ad accogliere un piccolo insediamento di case galleggianti. Il progetto, sviluppato dallo studio olandese Waterstudio, specialista mondiale nel settore delle strutture galleggianti, è realizzato in partenariato con il Dipartimento Dicar del Politecnico di Bari e Arpa Puglia Centro Mare, che si sono attivati dietro spinta dell’amministrazione comunale. L’obiettivo è quello di rendere più attrattiva una parte di città di confine ma fortemente identitaria. Per questo il mare, da sempre una delle risorse più importanti della Puglia, può diventare una risposta alle nuove esigenze abitative della città che si evolve. L’urbanizzazione dei porti con case galleggianti è un fenomeno che accade da decenni ad Amsterdam e ad Amburgo. Da anni in quelle zone nuovi quartieri residenziali e terziari sorgono lungo vecchi moli riconvertiti. A Bari, città in grande espansione urbanistica e con innovazioni uniche al mondo, si può iniziare adesso. Valorizzando le vocazioni marinare ed esaltandole con modelli abitativi sostenibili e all’avanguardia. E quello di Mola può essere lo spunto giusto per un grande passo avanti.

L’insediamento, attualmente definito solo nelle sue linee generali, si colloca nella grande ansa costiera a sud del porto turistico. L’esperienza di Waterstudio lascia presagire la realizzazione di una piccola serie di edifici multilivello collegati fra loro da moli. Il progetto prende ispirazione dagli interventi sviluppati dallo studio olandese che negli anni si è infatti specializzato nella progettazione e realizzazione di edifici galleggianti, seguendo la ricerca di un’architettura più sostenibile e resiliente. Queste le parole di Vito Bruno, direttore generale di Arpa Puglia, a seguito della presentazione del progetto di riqualificazione: “Prosegue e si consolida il percorso di crescita tecnico scientifica del Centro Regionale Mare che ospita questo importante convegno su un tema che vede il mare e l’architettura protagonisti di una visione unitaria e sinergica funzionale a coniugare le nuove esigenze abitative con il rispetto dell’ambiente e lo sviluppo urbanistico delle città.” E ancora: “Arpa Puglia ringrazia il Politecnico e il Comune di Mola, nonché gli architetti della Waterstudio di Delft, perché crede in una visione nuova della tutela ambientale, e della opportunità di dialogare con gli specialisti di altre discipline e con il mondo della ricerca”.

L’effettiva realizzazione dell'intervento di Mola di Bari potrebbe portare in Puglia, forse per la prima volta, un progetto dal sapore internazionale e di importanza europea. Potrebbe proporre anche una declinazione più mediterranea di un tema progettuale non nuovo ma ampiamente sviluppato anche in epoca contemporanea.


Un nuovo waterfront per la città di Taranto

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Una cerniera tra porto e città storica

Dopo decenni di storia incentrata sull’acciaieria, Taranto riparte da un nuovo waterfront, primo passo per la rinascita della città. L’intervento, frutto di un accordo siglato tra il Comune di Taranto e l'Autorità Portuale del Mar Ionio - Porto di Taranto, che prevede la condivisione dei percorsi progettuali e operativi, punta al dialogo fra l’infrastruttura e la città storica. Da questo è nata la volontà di candidare congiuntamente un progetto a un bando del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) per il finanziamento di progetti strategici tra i quali figura il “Recupero waterfront”.

Il progetto candidato dal Comune e dall’Authority è stato curato dalla società di architettura e ingegneria MAS - Modern Apulia Style di Taranto e ha visto il coinvolgimento di numerosi professionisti tra cui lo studio Peluffo & Partners, da anni impegnato nella ricerca sul territorio tarantino e in particolare sul rapporto tra città e mare.

Come afferma Giuseppe Fanelli, Amministratore unico di MAS: “Taranto è tra le più belle città del mondo, unica nella sua conformazione geografica che la vede incastonata tra due specchi d’acqua. Siamo stati davvero onorati di lavorare sul corpo della nostra città, lo abbiamo fatto con delicatezza, sfiorandola con rispetto. MAS ha voluto coinvolgere altri professionisti tra cui lo studio Peluffo & Partners che ormai da anni fa ricerca insieme a noi sul territorio tarantino ed in particolare sul rapporto tra città e mare, tra Taranto e Mediterraneo”.

“Immagino Taranto – racconta Francesco Lasigna, Direttore tecnico di MAS e team leader di progetto – una città creativa lungo i margini d’acqua. L’auspicio è che la Taranto contemporanea, attraverso la qualità progettuale, non tenda più all’espansione territoriale incontrollata, ma alla rigenerazione delle aree marginali, specialmente quelle ricche di risorse e potenzialità come i waterfront che sono proprio quegli spazi che trasferiscono alla città la possibilità di un continuo cambiamento e miglioramento dell’intero tessuto urbano”.

L’intervento è stato articolato in diversi ambiti: realizzazione del nuovo varco Est; interventi di difesa costiera e percorsi pedonali nella darsena adiacente alla Calata 1 del Porto di Taranto; interventi di difesa costiera e percorsi pedonali nelle aree demaniali antistanti le mura della Città Vecchia; waterfront del Lungomare Giardini – Pontile Rota.

Il progetto Waterfront Porto-Città rappresenta uno strumento di rivitalizzazione del centro storico e di valorizzazione del patrimonio architettonico, archeologico, culturale, ambientale e naturalistico della città. Si parte dalla zona di Porta Napoli, sede oggi di un terminal bus, dove nascerà un nuovo parco che degradando verso il mare formerà un anfiteatro che consentirà di ammirare la città da un nuovo punto di vista. Seguirà poi una passeggiata verso il Ponte di Pietra e poi sul Molo Sant'Eligio, fino a raggiungere la nuova passerella sul mare al di sotto delle mura aragonesi della città vecchia, realizzata su pali con tecnologie reversibili e distaccate dal bene monumentale che si aprirà in ampi piazzali per creare nuovi spazi per il tempo libero la cultura e i servizi per cittadini e turisti. In vari punti saranno collocati degli ascensori per consentire l’accesso ai diversamente abili ed anche per servire le uscite dagli ipogei e collegare l’infrastruttura ai luoghi storici ed archeologici della città. La passeggiata culminerà nei pressi del Castello aragonese dove si ricercherà un collegamento con i suoi giardini e dove a livello del mare sarà creato un prolungamento di Piazza Castello. Inoltre, in vista dei Giochi del Mediterraneo del 2026 e della prossima Biennale del Mediterraneo, il progetto potrà essere funzionale ai grandi eventi, divenendo approdo per le imbarcazioni per le gare, e luogo di esposizioni artistiche a cielo aperto.